E' da tempo che volevo scrivere un post sulla frittura, quale momento migliore della giornata nazionale delle frappe organizzata da AIFB Ho voluto riprodurre una ricetta a me molto cara: La Cicerchiata.... La cicerchiata è un tipico dolce carnevalesco marchigiano, l'unico, o quasi, che preparavo ai bambini, quando ancora erano piccoli....Già facevo molta attenzione a ciò che cucinavo!! Le origini della cicerchiata non sono direttamente marchigiane, infatti sembra che il dolce tipico sia nato in Abruzzo, per atterrare in Umbria e , per ovvi confini, è planato nelle Marche fino poi a scivolare in Molise. Come ogni frittella che si rispetti, la cicerchiata va' rigorosamente fritta, e quì casca l'asino!! La frittura non è proprio una cottura da prediligere, ma, se effettuata con i giusti accorgimenti, almeno a carnevale possiamo utilizzarla! La prima cosa da conoscere per fare una frittura da maestri è il tipo di olio più adatto. L'olio di oliva e l'olio di arachidi sono, senza ombra di dubbio, quelli che resistono meglio alle alte temperature e quindi ideali per friggere. L'olio di oliva, potrebbe però dare agli alimenti un gusto molto marcato, soprattutto in caso di dolci, come la cicerchiata. Noi preferiremo quindi per la nostra ricetta l'olio di arachidi. Diffidiamo da tutti quegli oli adatti per la frittura dove non sia chiara la tipologia di olio disponibile, potrebbero contenere anche oli palmitici, poco salutari. Alcuni vecchi consigli della nonna erano quelli di aggiungere un pezzettino di burro nell'olio per dare più croccantezza ai cibi. SBAGLIATISSIMO!! Il burro ha un punto di fumo molto basso e creerebbe solo sostanze tossiche durante la cottura (idrocarburi policiclici aromatici, ammine aterocicliche, acrilamide ecc) Detto questo impostiamo la nostra temperatura che, nel caso dell'olio di arachidi dovrà oscillare tra i 170 e i 180 °C. Ideale sarebbe munirsi di un termometro da cucina e mantenere costantemente sotto controllo la temperatura. L'olio di oliva invece ha un punto di fumo più alto (210°C). Se non abbiamo un termometro, il vecchi metodo della nonna funziona sempre e cioè intingiamo un pezzetto di pane secco nell'olio. Se subito intorno al pane si formano delle bollicine l'olio è pronto. Se al contrario le bolle sono molto grandi e vivaci, l'olio è troppo caldo. Se la temperatura dell'olio è corretta il cibo, una volta immerso, formerà subito una crosticina che lo proteggerà sia dall'alta temperatura, sia dall'assorbire troppo olio al suo interno. Il risultato sarà un fritto asciutto e digeribile. Non appena le nostre frittelle saranno dorate, è ora di toglierle e porle su carta assorbente per alimenti. Questo passaggio ci permette di eliminare tutto l'olio in eccesso. E' importante che l'olio sommerga completamente le frittelle, o qualsiasi altro cibo stiate friggendo, in questo modo vi garantirete una cottura uniforme. Vi suggerisco di utilizzare un pentolino piccolo e profondo. In questo modo utililizzeremo meno olio ( circa la metà) e avremo la sicurezza di averne il giusto spessore. Possiamo quindi procedere alla preparazione della nostra Cicerchiata. Anche se la tradizione italiana vuole che le frittelle siano preparate con uova, farina, zucchero, miele noi dobbiamo rivederla utilizzando la quinoa,ma anche il grano saraceno, che non contengono glutine, e dobbiamo abbassarne il più possibile il carico glicemico, quindi useremo, invece dello zucchero, il fruttosio e lo sciroppo d'acero. Il risultato è assicurato, parola di Monica!!!! Ingredienti 3 uova 200/220 gr di farina di quinoa ( possibilmente biologica integrale)o grano saraceno 1 limone 2 cucchiai di fruttosio 70 gr di sciroppo d'acero 1 cucchiaino di lievito senza glutine per dolci mistrà qb In una planetaria ho lavorato le uova intere con 1 cucchiaio di fruttosio. Ho aggiunto la farina a poco a poco fino a che l'impasto fosse di giusta consistenza ( sodo e lavorabile, un tantino appiccicoso). Contemporaneamente alla farina ho aggiunto il mistrà, la buccia grattugiata del limone e la punta di un cucchiaio di lievito per dolci. Ho trasferito l'impasto su un tagliere di legno e ne ho formato una palla omogenea A questo punto ho formato tante piccole palline, e quì, armatevi di santa pazienza, fino a che non avete terminato tutto l'impasto. Una volta pronte le nostre palline, ho messo l'olio a scaldare e appena arrivato a temperatura ho iniziato a versare delicatamente le frittelle, poche alla volta. Cuociono in un batterbaleno. In pochi secondi vengono a galla. Le ho dorate a puntino e poi le ho trasferite su carta assorbente. Mentre friggevo ho scaldato a parte lo sciroppo d'acero con 1 cucchiaio di fruttosio fino al completo scioglimento di quest'ultimo. Ho quindi versato il tutto sulla cicerchiata e ho amalgamato bene. Ho posto subito a raffreddare il tutto, e, una volta freddo, ho picchiettato sulla superficie un mezzo limone lasciandone cadere sulle frittelle anche qualche goccia. Non ho avuto quasi il tempo di fare una foto che Monica ha fatto la prova del fuoco. Risultato? " Ce n'è ancora???" Non posso dire, come al solito, facile, veloce e bilanciato, ma posso dire che è a basso carico glicemico e naturalmente senza glutine. Questa ricetta andrà nell'archivio delle "occasioni speciali" Usiamola con parsimonia, sarà la nostra fonte di carboidrati il giorno di martedì grasso!!! Non dimenticate di andare nel blog di Nicole Pini ambasciatrice di questa giornata Potrebbe interessarti anche...Scarica ora la prima guida alla sana alimentazione
Alessandra
16/2/2016 14:31:55
Ciao Camilla, oltre che nella là ricetta è veramente buona. Provala! Grazie e a presto
Alessandra
16/2/2016 14:33:49
A Grazie Erica, provala con la farina di grano saraceno. È altrettanto originale. I commenti sono chiusi.
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